Esempi: differenze tra le versioni

Da AlmaIL.
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=Esempi Cap. 5 La metodologia didattica =
=Esempi Cap. 5 La metodologia didattica =
== L'approccio in aula OK ==
== 5.1 L'approccio in aula ==


Alcune attività tipiche nelle esercitazioni sono le seguenti:
Alcune attività tipiche nelle esercitazioni sono le seguenti:
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Si consegna a ogni studente un cartoncino o un post-it denominato "carta della paura" (''fear card'') chiedendo di indicare in forma anonima ciò che più teme nella ricerca/richiesta delle informazioni. Una volta raccolte e mischiate le carte (o attaccati i post-it), si leggono ad alta voce. [[File:BiblioBingo FearCards.docx|riquadrato|sinistra|Materiale riutilizzabile per BiblioBingo e FearCards]]
Si consegna a ogni studente un cartoncino o un post-it denominato "carta della paura" (''fear card'') chiedendo di indicare in forma anonima ciò che più teme nella ricerca/richiesta delle informazioni. Una volta raccolte e mischiate le carte (o attaccati i post-it), si leggono ad alta voce. [[File:BiblioBingo FearCards.docx|riquadrato|sinistra|Materiale riutilizzabile per BiblioBingo e FearCards]]


== Modalità comunicative VUOTO ==  
== Modalità comunicative VUOTO ==  

Versione delle 10:51, 28 ott 2015

Esempi Cap. 1. Definizioni, concetti di base e standard VUOTO

Definizioni e concetti di base

Gli standard dell'information literacy

Esempi Cap. 2 La progettazione didattica DA SISTEMARE TUTTO IL CAP E I SOTTOCAP

Definizione dei destinatari e analisi dei bisogni in/formativi degli utenti

Le possibili tipologie di corso

2.3 Come si articola la preparazione di un corso

Ex esempi suggerimento

[Suggeriamo di spostare sia l'esempio di macro obiettivo che avete inserito nel paragrafo 2 sia quello in fondo (diario d'aula) in questo paragrafo dedicato agli esempi.

L'esempio che segue, "La bibliografia di un esame" va molto bene come esempio di come strutturare la presentazione in aula. Vi proponiamo di togliere le slide "La bibliografia di un insegnamento" perchè pensiamo che in questo paragrafo dovrebbero essere inseriti SOLAMENTE esempi di PROGETTAZIONE DIDATTICA in senso stretto.

Per la stessa ragione toglieremmo anche l'esempio 2 "Costruisci il tuo percorso di ricerca: dato un argomento produci un elaborato" e le slides che seguono perchè sono esempi di trattamento di contenuti corsi e non di progettazione di corsi. In fondo alla pagina trovate la proposta di modifica da implementarsi eventualmente con la progettazione del corso Il per tutti. Ci piacerebbe, infatti, integrare gli esempi con la progettazione nel dettaglio del corso a cui dovremo lavorare tutti insieme come gruppo: il progetto IL per tutti. Cosa ne pensate?]


Primo esempio. La bibliografia di un esame: Come e dove cercare

In aula

Autopresentazione: buongiorno, mi chiamo… e sono…

Presentazione del corso:

I contenuti: questo corso tratterà di… e si articolerà nelle seguenti parti…

Aspetti pratici: avrà la durata di, faremo una breve pausa all’ora…, è prevista la raccolta delle firme, dà/non dà diritto a crediti, se servono certificati per il lavoro ecc.

Si comincia con la scelta di un insegnamento e della bibliografia prevista per quell'esame. Partendo dalle domande: voi dove cerchereste? E… sapete cosa state cercando (libri, articoli, video, spartiti ecc.)?

Si arriva a spiegare le risorse delle biblioteche e come funzionano nel dettaglio (Opac locali, nazionali, internazionali, motori di ricerca, biblioteca digitale ecc. fare riferimento al Tutorial) e i loro servizi (orari, prestito, consultazione, ILL. DD ecc.)

La bibliografia di un insegnamento

In alternativa… Prepara dei titoli da cercare che comprendano:

  • Una monografia.
  • Un’opera in più volumi.
  • Un saggio interno ad un volume (indici e sommari.
  • Un autore con cognome e iniziale nome (scorrimento lista).
  • Monografia reperibile in SBN ma non in OPAC Sebina Bologna (servizio di prestito interbibliotecario: ILL).
  • Monografia reperibile in MAI ma non in OPAC Sebina Bologna (ILL).
  • Monografia reperibile in KVK ma non in OPAC Sebina Bologna (ILL).
  • Il titolo di un articolo in una rivista (ACNP).
  • Titolo di un articolo con autore privo di riferimenti (motori di ricerca).
  • Rivista non presente a Bologna (servizio di document delivery/fornitura documenti DD).

Secondo esempio. Costruisci il tuo percorso di ricerca: dato un argomento produci un elaborato

Foibe: un'interpretazione storiografica

  • Individuazione dell'argomento, sua strutturazione
  • Mappa Concettuale
  • Cosa sono le foibe (etimologia)
  • Dove si trovano le foibe
  • Contestualizzazione storica, periodizzazione
  • Dibattito storiografico


Recupero dell'informazione: le fonti


Utilizza gli strumenti di ricerca e i servizi offerti dalle biblioteche per rispondere ai tuoi bisogni informativi

Esempi:

La guerra delle Falkland-Malvinas

Unione per il Mediterraneo

                         PROPOSTA DI MODIFICA 28.11.14 ALINA E CHRISTIAN

Esempio di definizione degli obiettivi

Al termine del corso di base: “Introduzione alla ricerca documentale” gli studenti saranno in grado di:

  • Determinare la tipologia e la quantità di informazioni richieste in base alle proprie necessità informative
  • Accedere in modo efficace ed efficiente alle informazioni e alla documentazione necessarie per i loro studi
  • Valutare criticamente le informazioni e le fonti

In particolare per ciascuno di questi macro-obiettivi si prevede che alla fine del corso gli studenti siano in grado di: definire e articolare il proprio bisogno informativo, e in particolare:

  • Identificare nel Portale delle Biblioteche Unibo e in rete le risorse utili a soddisfare le proprie necessità informative
  • Riconoscere/saper distinguere le diverse tipologie di documenti offline e/o online recuperabili grazie alle biblioteche (libri, articoli, capitoli, review, news, bollettini, romanzi, opere divulgative e saggi scientifici, ecc.)
  • Utilizzare le principali funzioni di ricerca dei cataloghi, localizzare un libro e un periodico, consultare un ebook dal catalogo; salvare ricerche e bibliografie per successivi utilizzi
  • Conoscere le funzionalità di reference linking (A-link) nei cataloghi
  • Utilizzare gli eventuali servizi aggiuntivi dell’opac come prenotazioni e proroghe
  • Localizzare ed avere informazioni sulla propria o su più biblioteche di riferimento nell’Ateneo o nel polo SBN bolognese
  • Conoscere i principi (diritti-doveri) del servizio di prestito
  • Accedere alle risorse documentali disponibili in Ateneo anche dall’esterno
  • Comprendere cos’è una bibliografia; saper interpretare una bibliografia, distinguendo le diverse citazioni (libri, capitoli, articoli, working papers, etc.)
  • Sapere cosa possono contenere le dispense elettroniche e perché possono essere ad accesso libero o riservato
  • Comprendere la differenza tra le edizioni di uno stesso documento (sia dal punto di vista cronologico che linguistico o di formato) e scegliere la più adatta al loro scopo.

Schema di diario d'aula

Qui potete scaricare il file linkato di seguito Schema diario d'aula che contiene un modello di progettazione didattica, attraverso la compilazione di tre schede così distinte:

  • Macroprogettazione dell'attività formativa
  • Analisi del contenuto
  • Microprogettazione d'aula contenuto

E qui potete scaricare un esempio del file sulla progettazione compilato con un esempio Esempio di progettazione diario d'aula

La bibliografia di un esame: Come e dove cercare

In aula

Presentazione: buongiorno, mi chiamo… e sono…

Presentazione del corso:

I contenuti: questo corso tratterà di… e si articolerà nelle seguenti parti…

Aspetti pratici: avrà la durata di, faremo una breve pausa all’ora…, è prevista la raccolta delle firme, dà/non dà diritto a crediti, se servono certificati per il lavoro ecc.

Si comincia con la scelta di un insegnamento e della bibliografia prevista per quell’esame. Partendo dalle domande: voi dove cerchereste? E… sapete cosa state cercando (libri, articoli, video, spartiti ecc.)?

Si arriva a spiegare le risorse delle biblioteche e come funzionano nel dettaglio (Opac locali, nazionali, internazionali, motori di ricerca, biblioteca digitale ecc. fare riferimento al Tutorial) e i loro servizi (orari, prestito, consultazione, ILL. DD ecc.)

Esempio di macro obiettivo

Al termine del corso di base: “Introduzione alla ricerca documentale” gli studenti saranno in grado di:

  • determinare la tipologia e la quantità di informazioni richieste in base alle proprie necessità informative;
  • accedere in modo efficace ed efficiente alle informazioni e alla documentazione necessarie per i propri studi;
  • valutare criticamente le informazioni e le fonti.

In particolare si prevede che alla fine del corso gli studenti siano in grado di definire e articolare il proprio bisogno informativo, e in particolare di:

  • identificare nel Portale delle Biblioteche Unibo e in rete le risorse utili a soddisfare le proprie necessità informative;
  • riconoscere/saper distinguere le diverse tipologie di documenti offline e/o online recuperabili grazie alle biblioteche (libri, articoli, capitoli, review, news, bollettini, romanzi, opere divulgative e saggi scientifici, ecc.);
  • utilizzare le principali funzioni di ricerca dei cataloghi, localizzare un libro e un periodico, consultare un ebook dal catalogo;
  • salvare ricerche e bibliografie per successivi utilizzi;
  • conoscere le funzionalità di reference linking (A-link) nei cataloghi;
  • utilizzare gli eventuali servizi aggiuntivi dell’opac come prenotazioni e proroghe;
  • localizzare ed avere informazioni sulla propria o su più biblioteche di riferimento nell’Ateneo o nel polo SBN bolognese;
  • conoscere i principi (diritti-doveri) del servizio di prestito;
  • accedere alle risorse documentali disponibili in Ateneo anche dall’esterno;
  • comprendere e interpretare cos’è una bibliografia distinguendo le diverse citazioni (libri, capitoli, articoli, working papers, ecc.);
  • sapere cosa possono contenere le dispense elettroniche e perché possono essere ad accesso libero o riservato;
  • comprendere la differenza tra le edizioni di uno stesso documento (sia dal punto di vista cronologico che linguistico o di formato) e scegliere la più adatta al proprio scopo.

Schema diario d'aula:

utile modello di progettazione didattica, attraverso la compilazione di tre schede così distinte: 
  • macroprogettazione dell'attività formativa;
  • analisi del contenuto;
  • microprogettazione d'aula contenuto.

Schema di diario d'aula compilato

esempio di progettazione didattica.

Esempi Cap. 3 Gli aspetti istituzionali VUOTO

La negoziazione con i docenti e con altri stakeholders

Negoziazioni differenti per corsi differenti

Esempi Cap. 4 L'organizzazione concreta VUOTO

I tempi

La logistica

Come pubblicizzare e promuovere il corso

Esempi Cap. 5 La metodologia didattica

5.1 L'approccio in aula

Alcune attività tipiche nelle esercitazioni sono le seguenti:

  • letture;
  • discussioni;
  • studi di caso;
  • giochi di ruolo;
  • questionari;
  • ricerche tematiche;
  • laboratori esperienziali;
  • visione di film;
  • preparazione di poster;
  • sviluppo di progetti;
  • attività outdoor.

Nella dispensa Tool2 di Francesco Muzzarelli, docente del corso La didattica documentale: il bibliotecario formatore, viene inoltre presentata una serie di "diavolerie didattiche" ovvero di strategie utili sia per vivacizzare l'apprendimento in aula - risvegliando interesse e partecipazione - sia per fissare i contenuti.

La tecnica del problem solving

Una tecnica per stimolare l’interesse della platea sulle modalità di ricerca più affidabili è quella di individuare argomenti di ricerca controversi come nell’esempio che segue.

P.es.: Argomento: esiste un nesso tra vaccinazioni ed autismo?

1. Per rispondere a questa domanda di ricerca occorre chiedersi quali fonti privilegiare, tenendo conto che in ambito accademico è raccomandabile privilegiare le risorse che si basano su evidenza scientifica documentata. Delle informazioni recuperate considerare:

  • la coerenza;
  • l'accuratezza;
  • la copertura;
  • l'aggiornamento;
  • la verificabilità;
  • la presenza di riferimenti bibliografici.

2. Per confermare l’opportunità di utilizzare fonti autorevoli, confrontare i risultati con quelli restituiti da un motore di ricerca web (es. Google).

P.es.: utilizzando i termini di ricerca “autismo” e “vaccini” in google.it, nella prima pagina vengono restituiti risultati di tipo giornalistico, una voce di Wikipedia in italiano ed altre occorrenze non verificate:

google.it: risultato della ricerca con i termini autismo + vaccini


Utilizzando invece i termini autism e vaccine sulle principali banche dati utilizzate in ambito accademico, l'origine della supposta correlazione tra vaccinazioni ed autismo risulta essere riportata solo dall'articolo Ileal-lymphoid-nodular hyperplasia, non-specific colitis, and pervasive developmental disorder in children, pubblicato su The Lancet nel 1998 ma ritirato nel 2010. Dopo il ritiro, nel 2011 il giornalista d'inchiesta Brian Deer ha pubblicato una serie di articoli sul British Medical Journal che riepilogavano questa vicenda di Scientific Misconduct. Nel frattempo sono state pubblicate altre ricerche che non hanno confermato la tesi dell'articolo pubblicato su The Lancet. A gennaio 2014 le principali banche dati utilizzate in ambito accademico ne riportano i seguenti indici citazionali:

3. Avvalersi dei differenti risultati ottenuti con le diverse banche dati per indicarne i gradi di copertura disciplinare, temporale e geografica.

Partendo quindi da una questione problematica si possono considerare i seguenti aspetti della ricerca bibliografica:

  • scelta dei database;
  • tecnica di ricerca;
  • valutazione dei risultati.

Il caso concreto

Una strategia efficace e sperimentata consiste nel partire da un caso concreto (p.es. una ricerca da impostare) illustrando le varie fasi del percorso e proponendo una esercitazione ad hoc per ciascuna fase:

  • delimitazione dell’argomento;
  • formulazione del quesito di ricerca;
  • identificazione dei termini da utilizzare;
  • identificazione delle fonti;
  • analisi dei risultati.

Per favorire la partecipazione e il coinvolgimento di tutti, gli studenti, saranno organizzati in equipe di dimensioni ridotte (massimo quattro/cinque studenti per gruppo). Ad ogni gruppo andrà assegnato un argomento di ricerca. Si possono fornire delle proposte (lista di possibili argomenti collegati alla disciplina di riferimento) o far proporre gli argomenti/temi dagli studenti stessi.

Molto utile è la collaborazione con i docenti per trovare degli esempi effettivamente attinenti agli argomenti trattati in aula.

Dal momento che la messa a fuoco del tema di ricerca e la formulazione del quesito relativo è una delle fasi più delicate e quella in cui gli studenti incontrano maggiori difficoltà, è consigliabile lavorare molto in aula su questo punto.


Il diario di ricerca

Fornire un modello di diario della ricerca per le esercitazioni in aula o a casa, permette agli studenti di tenere traccia delle tappe del percorso. Una simile esercitazione può essere proposta a livello sia individuale che di gruppo anche se nella seconda modalità risulta più efficace in quanto stimola l’apprendimento collaborativo e il confronto.

Lo schema da proporre per tale diario potrebbe essere il seguente:

1) Quesito di ricerca da svolgere:
_____________________________________________________________________________

2) Individuazione delle parole chiave e dei limiti (cronologici, linguistici, geografici, ecc.) con cui si è definita la ricerca:
_____________________________________________________________________________

3) Elenco delle fonti consultate. Per ciascuna fonte indicare il tipo di ricerca svolto (p.es. per campi, per liste, tramite thesaurus, ecc.):

Fonte n. 1 : ________________________________________________
Fonte n. 2 : ________________________________________________
Fonte n. 3 : ________________________________________________
Fonte n. 4 : ________________________________________________
Fonte n. 5 : ________________________________________________
Fonte n. 6 : ________________________________________________

4) Descrizione dell’attività di ricerca (spiegare in massimo due pagine quale è stata praticamente la propria strategia di ricerca, i motivi delle proprie scelte ed eventuali difficoltà incontrate).

5) Selezione e citazione completa dei documenti ritenuti più pertinenti (massimo 10):
_____________________________________________________________________________

6) Redazione di un abstract di massimo xxx caratteri per i primi tre documenti più pertinenti:
____________________________________________________________________________


Far nominare un portavoce per ogni gruppo che al termine dell’esercitazione esporrà in aula il percorso seguito, le principali difficoltà incontrate e i risultati ottenuti.

E’ importante fissare in anticipo – e far poi rispettare - dei tempi precisi sia per la durata dell’esercitazione che per quella dell’esposizione successiva.

Questo modo di procedere è molto efficace perché permette agli studenti di confrontarsi tra loro imparando gli uni dagli altri e allo stesso tempo consente al docente d’intervenire integrando con un supplemento di spiegazioni mirate quanto ancora non risulta chiaro o ben assimilato. Inoltre per il docente rappresenta l’occasione di ricevere un immediato feedback di quanto è stato compreso e di quanto invece ancora non è stato ben recepito.

Particolarmente utile a tal fine è la rilettura dei diari della ricerca dai quali si può evincere cosa, come e in che misura sono stati realmente compresi e fatti propri i concetti e i metodi di ricerca proposti in aula.

Caccia al tesoro

Suddividere i partecipanti in gruppi di5/6 persone massimo e fornire loro delle bibliografie con un massimo di 10 documenti citati tra libri, saggi, riviste, ecc. Per i documenti citati occorre indicare la collocazione recuperata a catalogo. Completata la localizzazione e il conseguente recupero, si verifica la corrispondenza tra quanto richiesto e quanto recuperato.

Esempio bibliografia:
Adinolfi, Goffredo (2007), Ai confini del fascismo: propaganda e consenso nel Portogallo salazarista, 1932-194, Milano, F. Angeli.
Collocazione ____________________________________________________

Bazzanella, Carla (1994), Le facce del parlare: un approccio pragmatico all'italiano parlato, Scandicci, La nuova Italia.
Collocazione ____________________________________________________

Castiglione, Dario (2009), Political identity in a “community of strangers”, in Jeffrey T. Checkel and Peter J. Katzenstein (eds), European Identity, Cambridge, Cambridge University Press, pp. 29-54.
Collocazione ____________________________________________________

Guélaude, Claire (2012), L’économie française toujours àl’arrête, in «Le Monde», 6 octobre, p. 12.
Collocazione ____________________________________________________

Hahnel, Robin (2005), Economic justice and democracy: from competition to cooperation, New York, Routledge.
Collocazione ____________________________________________________

Lavanda, Italo e Giorgio Rampa (2004), Microeconomia. Scelte individuali e benessere sociale, Roma, Carocci.
Collocazione ____________________________________________________

Prato, Paolo (2012), Musica e politica all’italiana: la lezione del Risorgimento, in «Musica Realtà», vol. 97, fasc. 1, pp.91-98.
Collocazione ____________________________________________________

Attività ludiche

BiblioBingo
Esempio di semplice gioco rompighiaccio da proporre per verificare, prima di iniziarne la presentazione, le conoscenze e le lacune relative ai servizi e/o alle risorse.

Si consegna a ogni studente (o coppia se si ha un gruppo numeroso) una cartella vuota del BilioBingo e si chiede di riempirla scrivendo nelle sei caselle altrettanti servizi/risorse fondamentali della biblioteca. Il bibliotecario inizia ad “estrarre” da una busta i servizi/risorse e chiede agli studenti di spuntare le caselle in caso di corrispondenza. La vittoria andrà a chi avrà il maggior numero di caselle spuntate. Per rendere più accattivante il gioco è possibile mettere in palio piccoli premi (p.es. un libro dal Bookcrossing [sì??], cancelleria, merchandising, etc.).

Fear Cards
Attività utile per farsi un’idea di ciò che gli studenti già conoscono rispetto alle risorse e i servizi e per stimolare eventuali domande che altrimenti potrebbero restare inespresse.

Si consegna a ogni studente un cartoncino o un post-it denominato "carta della paura" (fear card) chiedendo di indicare in forma anonima ciò che più teme nella ricerca/richiesta delle informazioni. Una volta raccolte e mischiate le carte (o attaccati i post-it), si leggono ad alta voce. File:BiblioBingo FearCards.docx

Modalità comunicative VUOTO

E-learning VEDERE SE MANTENERE

ha senso lasciarli? puntano al dsa Seminario sulle fonti on-line per la ricerca bibliografica
Digital Resources for Business, Management and Finance

Esempi Cap. 6 La valutazione

La valutazione del percorso dello studente

Valutazione ex ante (conoscenze/competenze in entrata)

Esempio di test di ingresso

Monitoraggio dell'apprendimento

Attività di valutazione d'aula.

Parafrasi diretta

Gli studenti sono chiamati a riassumere un’idea chiave appresa in aula, con parole proprie e immaginando che il riassunto sia indirizzato a un destinatario specifico, deciso dall’istruttore. Il riassunto deve essere breve e la scelta terminologica adeguata al destinatario.

A cosa serve: permette di capire se - e a che livello - gli studenti hanno afferrato le nozioni fondamentali presentate in aula.

Esempio: in 1-3 frasi concise, scrivete la vostra definizione di valutazione d’aula. Immaginate che la vostra definizione sia destinata ai vostri colleghi, senza considerare le loro competenze specifiche. [forse METTEREI UN ESEMPIO PER GLI STUDENTI]

Classificazione e raggiungimento degli obiettivi

Preferibilmente all’inizio del corso, gli studenti sono chiamati ad esplicitare le loro aspettative sui contenuti e sugli obiettivi del corso. Successivamente l’istruttore rende esplicito quanto progettato per il corso in avviamento, rivelando scarti e avvicinamenti rispetto a quanto espresso dagli studenti.

A cosa serve: questa tecnica mira a comunicare chiaramente agli studenti l’oggetto del corso e gli obiettivi d’apprendimento.

Esempio: nella prima colonna qui sotto, scrivete 2-3 cose che sperate di imparare partecipando a questo corso

Cosa vuoi imparare? Livello d'importanza (da 1 a x) È anche un obiettivo dell'istruttore?
_ _ _
_ _ _
_ _ _
_ _ _
_ _ _

Verifica delle conoscenza di base

Prima del corso, in maniera più o meno strutturata (breve giro di domande o questionario preliminare, ecc.) gli studenti sono chiamati ad esplicitare il loro livello di conoscenza di alcune questioni chiave che poi saranno trattate durante il corso.

A cosa serve: l’istruttore può modificare l’assetto del corso nel caso in cui tra gli studenti emergano conoscenze di base disomogenee o inferiori alle aspettative; l’istruttore può quindi concentrarsi sui contenuti meno padroneggiati sorvolando quelli maggiormente conosciuti.

Esempio:

  • Hai idea di cosa sia e come funzioni il "ciclo di valutazione" [come sopra, metterei un esempio più "studentesco"]?
a. non sono sicuro di cosa sia o come funzioni;
b. ho qualche idea al riguardo ma non è molto chiara;
c. ne ho un'idea chiara e posso spiegarla agli altri.
  • Sapresti identificare i risultati di apprendimento di un corso di information literacy?
a. non sono sicuro di cosa possano essere o come identificarli;
b. ne ho sentito parlare ma non identifico di regola i risultati di apprendimento;
c. ne identifico facilmente i risultati di apprendimento.
  • Hai idea di cosa siano e come funzionino le "rubriche di valutazione"?
a. non sono sicuro di cosa siano o come funzionino;
b. ho qualche idea al riguardo ma non è molto chiara;
c. ne ho un'idea chiara e posso spiegarla agli altri.

Note a catena

Con le "note a catena" viene sottoposta agli studenti (uno alla volta in successione) una domanda scritta relativa al corso; gli studenti devono rispondere anonimamente in un tempo limitato prima di passare la questione allo studente successivo.

A cosa serve: migliorare la consapevolezza dell’istruttore e degli studenti sulle dinamiche dell’attenzione in classe e sui modi per migliorarla. Raccogliendo dei feedback da ogni studente su ciò che sta accadendo in aula in un dato momento, si stimola nei discenti una riflessione riguardo al cosa stanno imparando e al cosa stanno prestando attenzione.

Esempio: Quando la busta ha raggiunto te, a cosa stavi prestando attenzione?

La "relazione di un minuto" (e il "punto meno chiaro")

Agli studenti è richiesto di scrivere, in massimo 1 minuto, una risposta estremamente concisa a una/due domande relative ai contenuti della lezione (relazione di un minuto) oppure di esplicitare la difficoltà maggiore incontrata nella comprensione della lezione (punto meno chiaro).

A cosa serve: le risposte sono un indice del livello di comprensione dei contenuti del corso. L’istruttore può utilizzare le informazioni ricavate dalle risposte per decidere se proseguire col corso come programmato o soffermarsi sui punti non ancora bene assimilati dalla classe.

Esempi: rispondi con concisione alle seguenti domande: "Quali sono le due cose più significative che hai appreso in questa lezione?", "Quali domande rimangono dominanti nella tua mente?"; "Quale argomento della lezione appena conclusa ti è sembrato meno chiaro?"

RSQC2 (Recall, summarize, question, comment, connect)

Agli studenti è richiesto di creare singolarmente una lista degli argomenti trattati e, successivamente, di discuterla in maniera collegiale col resto della classe per creare un elenco di frasi-sommario. È inoltre richiesto loro di individuare le connessioni degli argomenti con gli obiettivi del corso. Si chiede infine di esplicitare eventuali dubbi rimasti non chiariti e di esprimere osservazioni personali. È necessario più tempo rispetto alle altre tecniche.

A cosa serve: questa tecnica incoraggia gli studenti a richiamare e esaminare l’informazione del corso e, spingendoli ad organizzarla e commentarla, rinforza ciò che è stato insegnato durante la lezione e aiuta a creare un ponte cognitivo esplicito tra idee vecchie e nuove. Al contempo fornisce all’istruttore una grande quantità di informazioni su cosa gli studenti hanno appreso.

Esempio:

  1. recall: fai una lista dei punti più importanti, utili, significativi di cui si è parlato nella lezione di oggi (1-2 minuti);
  2. summarize: sintetizza i punti importanti in una frase-sommario che catturi l’essenza della lezione di oggi;
  3. question: individua una o due domande a cui non è stata data risposta oggi (1-2 minuti);
  4. comment: scrivi un commento su ciò che ti è piaciuto, hai trovato utile, o su come ti sei sentito (1-2 minuti);
  5. connect: connetti i punti più importanti del tema trattato oggi agli obiettivi maggiori dell'intero corso (1-2 minuti).

Matrice delle definizioni

Per preparare una matrice delle definizioni - ovvero una tabella con dei concetti per ogni colonna e delle caratteristiche elencate nelle righe - occorre seguire i seguenti passi:

  1. identificare uno o più concetti simili tra loro che gli studenti devono padroneggiare;
  2. elencare le caratteristiche delle definizioni di ciascun concetto;
  3. generare la matrice ovvero una tabella con i concetti elencati in colonna e le caratteristiche in riga.

Gli studenti, per ciascun concetto, sono chiamati ad inserire + o – a seconda della presenza o meno delle caratteristiche elencate nelle righe. La matrice può essere completata individualmente o in gruppo.

A cosa serve: questa tecnica aiuta gli studenti a comparare l’informazione con un insieme dato di caratteristiche e può fornire chiarimenti quando i concetti sono correlati e difficili da spiegare separatamente. Con un’analisi veloce dei risultati, l’istruttore vedrà quali sono le caratteristiche a cui gli studenti prestano attenzione e ricordano e quali invece sfuggono e non vengono memorizzate.

Esempio: indicate se ogni concetto ha le caratteristiche nella colonna di sinistra con un + o un – [come sopra, metterei un esempio più "studentesco"]

+ o - CATs Valutazione della classe Esami finali
centrato sullo studente ± ± ±
formativo ± ± ±
a conclusione del corso ± ± ±
in corso / di riferiemento ± ± ±

Riassunto in una frase

Gli studenti devono sintetizzare in una singola frase la loro risposta alle questioni "Chi fa cosa a chi, quando, dove, come e perché?" rispetto a un argomento dato. Gli studenti possono condividere le frasi. L’istruttore poi raccoglierà e classificherà le risposte nelle seguenti categorie:

  1. comprensione completa del concetto;
  2. comprensione in evoluzione del concetto;
  3. comprensione iniziale del concetto.

La domanda per gli studenti è “Chi fa cosa a chi, quando, dove, come e perché?” rispetto a un argomento dato. Gli studenti devono sintetizzare la loro risposta in una singola frase.

A cosa serve: condividere le risposte mostrerà agli studenti che ci sono molti modi di rispondere alla domanda. L’individuazione degli studenti con “comprensione iniziale” del concetto potranno rivedere il materiale o/o esercitarsi per aumentare le proprie capacità. 'Esempio: le tecniche di valutazione d’aula utili nellinformation literacy [come sopra, metterei un esempio più "studentesco"]

Chi agisce? Cosa fa? A cosa o a chi si rivolge? Quando? Dove? Come? Perché?
(inserire l'argomento)
riassunto in una frase

Trasferisci e applica

Agli studenti è richiesto di riassumere per punti quanto fino ad allora discusso e di individuare per ogni punto gli ambiti d’applicazione. Questa tecnica stimola gli studenti a richiamare quanto hanno appreso e ad applicare questa informazione al loro ambiente.

A cosa serve: stimolare gli studenti a richiamare quanto hanno appreso e ad applicare questa informazione al loro ambiente. L’istruttore può scorrere le risposte per scoprire se gli studenti hanno colto i concetti chiave presentati.

Esempio:

Scrivi idee interessanti, tecniche, strategie e tattiche apprese in questa sessione Scrivi le applicazioni possibili per la tua pratica d’insegnamento [come sopra, metterei un esempio più "studentesco"].
1 1)

2)

2 1)

2)

3 1)

2)

...

Valutazione ex-post (conoscenze/competenze acquisite grazie al corso)

Esempio di esercitazione: realizzazione di una bibliografia su un tema specifico individuato dal formatore o lasciato alla libera scelta dei partecipanti. La prima soluzione ha il vantaggio di consentire al formatore di preparare preventivamente un tema didatticamente e/o disciplinarmente rilevante e di poter valutare più agevolmente l'aspetto qualitativo dell'esercitazione; nel secondo caso, dato che solitamente gli studenti si orientano verso temi oggetto della propria tesi, la prova pratica costituisce uno stimolo motivazionale aggiuntivo, rendendo maggiormente consapevoli i partecipanti dell'utilità pratica della formazione.

Modalità in autovalutazione VUOTO

La valutazione della riuscita del corso

Valutazione del gradimento del corso

Scheda di rilevazione dell'opinione degli studenti sull'attività didattica

Questionario rivolto agli studenti delle scuole di dottorato dell'area sociale [ENRICA: un pò datato con parti in giallo che lo fanno sembrare una bozza, valutare se tenerlo]

Autovalutazione e diario di bordo: da creare VUOTO

Riprogettazione del corso VUOTO