Finalità delle linee guida e modalità adottate per la loro redazione
"... perché sono convinto che per quanto le banche dati e la ricerca a tutto testo siano potenti gli studenti hanno ancora bisogno di imparare a cercare informazioni in modo piú strutturato, per i loro studi, e i bibliotecari del settore in questione sono gli unici a poterli aiutare." [1]
L’idea di scrivere queste linee guida è nata quando, all’interno del gruppo di lavoro del Sistema Bibliotecario d'Ateneo di Bologna sulla formazione utenti, ci siamo interrogati su come riuscire a promuovere più efficacemente questo servizio, su come renderlo più visibile riuscendo al contempo a fornire un aiuto concreto ai colleghi che intendono organizzare dei corsi di educazione al documentarsi. In altre parole abbiamo pensato ad uno strumento con la duplice finalità di fornire da una parte una sorta di cassetta degli attrezzi per chi debba progettare per la prima volta un corso su questo tema o chi invece voglia trovare spunti per migliorare i corsi già proposti, e, dall’altra, di diffondere la conoscenza dello stesso servizio all’interno della comunità accademica.
Molti docenti e moltissimi studenti infatti ancora ignorano che le biblioteche - oltre alle informazioni contenute nei documenti (libri, riviste, ecc.) e nelle banche dati - organizzano delle attività strutturate di formazione sulla ricerca bibliografica sotto forma di corsi, seminari e/o laboratori. Tali corsi, se rapportati all’utenza potenziale, non sempre ottengono il seguito desiderato a dispetto della comunicazione e promozione che avviene anche su più canali (avvisi sulle pagine web delle singole biblioteche e del portale dello SBA, locandine e pieghevoli affissi o distribuiti, ecc.).
Per la stesura delle linee guida si è utilizzato un approccio dal basso che facesse tesoro innanzitutto delle esperienze già maturate dai colleghi che da anni si dedicano alle attività di formazione. Abbiamo pertanto chiesto loro di fornirci un breve contributo nel quale sintetizzare alcuni aspetti essenziali tra i quali: cosa è stato insegnato, come e a chi e con quali tempi; quali le modalità di promozione e pubblicità delle iniziative di formazione; quali i principali ostacoli e le difficoltà incontrate e i principali fattori della eventuale buona riuscita.
Concluso questo lavoro propedeutico e dopo aver formulato un indice, il lavoro di stesura dei singoli capitoli è stato distribuito tra i componenti del gruppo. Ogni collega ha infine rivisto le parti scritte da altri, realizzando un lavoro di editing collaborativo, al quale è seguita un'attività di ulteriore revisione complessiva del testo a cura di due colleghe del gruppo di lavoro.
Siamo stati coscienti sin dall’inizio che un simile strumento per essere davvero utile e raggiungere gli obiettivi per i quali è stato pensato, non può che essere un testo, anzi un ipertesto dinamico, in perpetuo divenire, aperto ai contributi di tutti i colleghi interessati e soggetto ad un aggiornamento periodico e ad altrettanto periodiche revisioni ed arricchimenti.
Note
- ↑ Gentilini V. "L’impero bibliotecario, visto dalla luna", 19 febbraio 2013. In Bibliotecari non bibliofili! [blog].