1.1 Definizioni e concetti di base: differenze tra le versioni
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Le diverse definizioni d'''[http://it.wikipedia.org/wiki/Information_Literacy information literacy]'' riflettono i cambiamenti di visione tra l'approccio [http://it.wikipedia.org/wiki/Comportamentismo comportamentista] | Le diverse definizioni d'''[http://it.wikipedia.org/wiki/Information_Literacy information literacy]'' riflettono i cambiamenti di visione tra l'approccio [http://it.wikipedia.org/wiki/Comportamentismo comportamentista] e quello [http://it.wikipedia.org/wiki/Costruttivismo_%28psicologia%29 costruttivista]. | ||
Nella visione '''comportamentista''' - che mette l'accento sull'insieme delle competenze attraverso le quali si esprime l'alfabetismo informativo - lo scopo dell’''information literacy'' è quello di far acquisire delle abilità; la visione pedagogica sottesa a questo approccio è di tipo lineare e progressivo, per cui l'utente è visto come un soggetto che reagisce in maniera sufficientemente prevedibile alle azioni formative e che apprende tecniche via via più complesse e approfondite. | |||
Per un approfondimento di queste tematiche | A questa visione si contrappone la teoria dell'apprendimento di tipo '''costruttivista''', che si focalizza invece sul concetto "relazionale" dell'informazione, ossia sull'interazione tra fruitore e documento. Il discente non è quindi visto come un soggetto semplicemente fruitore dell'apprendimento poiché, interagendo con il proprio ambiente informativo, collabora a creare nuova informazione. L’obiettivo diventa dunque di provocare una trasformazione di tipo qualitativo nel modo di "vedere, fare esperienza, capire e concettualizzare l'informazione".'''[ENRICA: manca la fonte]''' | ||
Per un approfondimento di queste tematiche si rimanda alla lettura del primo capitolo del libro di Laura Ballestra <ref name="nota 1">Ballestra, L. (2011). ''Information literacy in biblioteca: teoria e pratica''. Bibliografica '''[ENRICA: stile citazionale]'''</ref> che sviluppa inoltre il concetto dell'"'''educazione a documentarsi'''", ovvero dell'"inserimento dei discenti in reali processi d'indagine documentale strutturati secondo una precisa metodologia e guidati da un docente che svolge funzioni di coach, facilitatore e consulente".'''[ENRICA: citazione esatta?]''' | |||
Sullo stesso concetto dell'"educazione a documentarsi", riflette anche il [http://www.crui.it/HomePage.aspx?ref=2216 Gruppo di lavoro biblioteche e didattica] della [http://www.crui.it/HomePage.aspx?ref=890 Commissione Biblioteche della Crui] che, nella '''Presentazione dell'Indagine sulle attività delle biblioteche universitarie italiane per gli studenti [ENRICA: è linkabile??]''', si sofferma sul ruolo che le biblioteche accademiche possono avere in tale prospettiva. | Sullo stesso concetto dell'"educazione a documentarsi", riflette anche il [http://www.crui.it/HomePage.aspx?ref=2216 Gruppo di lavoro biblioteche e didattica] della [http://www.crui.it/HomePage.aspx?ref=890 Commissione Biblioteche della Crui] che, nella '''Presentazione dell'Indagine sulle attività delle biblioteche universitarie italiane per gli studenti [ENRICA: è linkabile??]''', si sofferma sul ruolo che le biblioteche accademiche possono avere in tale prospettiva. |
Versione delle 16:08, 20 lug 2015
Le diverse definizioni d'information literacy riflettono i cambiamenti di visione tra l'approccio comportamentista e quello costruttivista.
Nella visione comportamentista - che mette l'accento sull'insieme delle competenze attraverso le quali si esprime l'alfabetismo informativo - lo scopo dell’information literacy è quello di far acquisire delle abilità; la visione pedagogica sottesa a questo approccio è di tipo lineare e progressivo, per cui l'utente è visto come un soggetto che reagisce in maniera sufficientemente prevedibile alle azioni formative e che apprende tecniche via via più complesse e approfondite.
A questa visione si contrappone la teoria dell'apprendimento di tipo costruttivista, che si focalizza invece sul concetto "relazionale" dell'informazione, ossia sull'interazione tra fruitore e documento. Il discente non è quindi visto come un soggetto semplicemente fruitore dell'apprendimento poiché, interagendo con il proprio ambiente informativo, collabora a creare nuova informazione. L’obiettivo diventa dunque di provocare una trasformazione di tipo qualitativo nel modo di "vedere, fare esperienza, capire e concettualizzare l'informazione".[ENRICA: manca la fonte]
Per un approfondimento di queste tematiche si rimanda alla lettura del primo capitolo del libro di Laura Ballestra [1] che sviluppa inoltre il concetto dell'"educazione a documentarsi", ovvero dell'"inserimento dei discenti in reali processi d'indagine documentale strutturati secondo una precisa metodologia e guidati da un docente che svolge funzioni di coach, facilitatore e consulente".[ENRICA: citazione esatta?]
Sullo stesso concetto dell'"educazione a documentarsi", riflette anche il Gruppo di lavoro biblioteche e didattica della Commissione Biblioteche della Crui che, nella Presentazione dell'Indagine sulle attività delle biblioteche universitarie italiane per gli studenti [ENRICA: è linkabile??], si sofferma sul ruolo che le biblioteche accademiche possono avere in tale prospettiva.
Note
- ↑ Ballestra, L. (2011). Information literacy in biblioteca: teoria e pratica. Bibliografica [ENRICA: stile citazionale]