La metodologia:l'arsenale didattico Capitolo 3: differenze tra le versioni

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<b>Introduzione: [[Finalità delle linee guida e le modalità adottate per la loro redazione]]</b> (Alina)
                                      '''L'arsenale didattico'''


<b>Capitolo 1 Definizioni, concetti di base e standard</b> (Massimo e Alina)
L'arsenale didattico, così come lo propone durante i suoi corsi Francesco Muzzarelli, si compone di:
#[[Definizioni_e_concetti_di_base_Capitolo_1|Definizioni e concetti di base]]
#[[Gli_standard_dell'_Information_Literacy_Capitolo_1|Gli standard dell'Information Literacy]]


<b>Capitolo 2 La progettazione didattica</b> (Silvia, Serena, Rossella e Rita)
'''Tecniche didattiche''': ossia le modalità pratiche per produrre apprendimento.


#[[Analisi_dei_bisogni_in/formativi_degli_utenti_Capitolo_2|Analisi dei bisogni in/formativi degli utenti]]
'''Strategie didattiche''': le diverse possibilità e modalità di combinazione finalizzata delle tecniche didattiche.
#[[Definizione/individuazione_dei_destinatari_Capitolo_2|Definizione/individuazione dei destinatari]]<br/>
#[[Come_si_articola_la_preparazione_di_un_corso_Capitolo_2|Come si articola la preparazione di un corso]]
#[[Esempi_capitolo_2|Esempi]]<br/>


<b>Capitolo 3 Le teorie dell'apprendimento e la metodologia didattica; e-learning </b>(Alina e Fabio)
'''Ingegneria didattica''': l'insieme dei criteri di analisi e la selezione delle tecniche didattiche che servono per raffinare e adattare l’intervento formativo alle diverse e specifiche situazioni.
#[[Teorie_dell'_apprendimento_Capitolo_3|Teorie dell'apprendimento]]
#[[l'_arsenale_didattico_Capitolo_3|L'arsenale didattico]]
#[[Interazione_e_cooperazione,_lavoro_di_gruppo_Capitolo_3|Interazione e cooperazione, lavoro di gruppo]]
#[[Approccio_"problem-solving"_Capitolo_3|Approccio "problem-solving"]]
#[[Linguaggio_e_modalità_comunicativa_Capitolo_3|Linguaggio e modalità comunicativa]]
#[[Materiali_didattici/Tecniche_di_presentazione_Capitolo_3|Materiali didattici/Tecniche di presentazione]]
#[[E-learning_Capitolo_3|Elearning]]


<b>Capitolo 4  Gli aspetti istituzionali e organizzativi</b> (Elena e Massimo)
Venendo alle tecniche didattiche, queste consistono nella '''lezione''' e nelle '''esercitazioni'''.
#[[La_negoziazione_con_i_docenti_e_con_altri_stakholders_Capitolo_4|La negoziazione con i docenti e con altri stakeholders]]
#[[Differenti negoziazioni a seconda delle diverse modalità di erogazioni dei corsi]]
#[[Come_pubblicizzare_e_promuovere_il_corso_Capitolo_4|Come pubblicizzare e promuovere il corso]]
#[[La_logistica_Capitolo_4|La logistica]]
#[[I_tempi_Capitolo_4|I tempi]]
#[[Iscrizioni_Capitolo_4|Iscrizioni]]


<b>Capitolo 5  La valutazione </b>(Christian, Claudio e Massimo Caravita)
La '''lezione''' è basata sull'erogazione dei contenuti da parte del docente e i suoi fattori di efficacia sono la '''chiarezza espositiva, il livello di strutturazione e l'esaustività della trattazione.'''
#[[Valutazione_ex_ante_(conoscenze/competenze_in_entrata)_Capitolo_5|Valutazione ex ante (conoscenze/competenze in entrata)]]. In che modo? (test, elaborati, ecc.)
#[[Monitoraggio_dell'apprendimento_Capitolo_5|Monitoraggio dell'apprendimento]].
#[[Valutazione_ex-post_(conoscenze/competenze_acquisite_grazie_al_corso)_Capitolo_5|Valutazione ex-post (conoscenze/competenze acquisite grazie al corso)]] In che modo? (test, elaborati, ecc.)
#[[Autovalutazione_Capitolo_5|Autovalutazione]]
#[[Valutazione_del_gradimento_del_corso_Capitolo_5|Valutazione del gradimento del corso]]
#[[Valutazione_del_proprio_insegnamento_Capitolo_5|Valutazione del proprio insegnamento]]
#[[Riprogettazione_del_corso_Capitolo_5|Riprogettazione del corso]]
#[[Esempi_Capitolo_5|Esempi]]
#[[Bibliografia_Capitolo_5|Bibliografia]] 


Le esercitazioni consistono in diverse tecniche/attività volte al coinvolgimento delle persone, come:


'''Installazione di MediaWiki completata correttamente.'''
* letture
* discussioni
* studi di caso
* giochi di ruolo
* questionari
* ricerche tematiche
* laboratori esperienziali
* visione di film
* preparazione di poster
* sviluppo di progetti
* attività outdoor, etc.


Consultare la [//meta.wikimedia.org/wiki/Aiuto:Sommario Guida utente] per maggiori informazioni sull'uso di questo software wiki.
I fattori di '''efficacia''' delle esercitazioni consistono nella '''capacità di guidare il gruppo''', di '''stimolare la partecipazione''' di tutti, di riuscire a '''promuovere lo scambio di idee e pareri''', finalizzando l’attività in modo che non venga percepita come un banale “gioco” fine a se stesso.
In questa [[Media:Dispensa Tool2.pdf|Dispensa Tool2]] vengono presentate una serie di 'diavolerie didattiche' proposte da [http://www.francescomuzzarelli.it/ Francesco Muzzarelli] docente del corso: [http://www.biblioteche.unibo.it/portale/eventi/la-didattica-della-ricerca-documentale-il-bibliotecario-formatore "La didattica documentale: il bibliotecario formatore"] utili per vivacizzare l'aula in apprendimento e risveliare interesse e partecipazione, ma anche d'aiuto per fissare i contenuti.


== Per iniziare ==
                                          '''Le strategie didattiche'''
I seguenti collegamenti sono in lingua inglese:


* [//www.mediawiki.org/wiki/Manual:Configuration_settings Impostazioni di configurazione]
La logica che guida la combinazione finalizzata delle tecniche didattiche puo' essere:
* [//www.mediawiki.org/wiki/Manual:FAQ Domande frequenti su MediaWiki]
 
* [https://lists.wikimedia.org/mailman/listinfo/mediawiki-announce Mailing list annunci MediaWiki]
'''Deduttiva/logocentrica''' (partendo da una premessa, si espongono i principi generali, in segito si sviluppano gli argomenti e si conclude con esemplificazioni pratiche)
* [//www.mediawiki.org/wiki/Localisation#Translation_resources Localizza MediaWiki nella tua lingua]
 
'''Induttiva/psicocentrica''' (si parte da un caso/esperienza concreta, da cui scaturiscono delle riflessioni che portano a successive concettualizzazioni, per giungere alle conclusioni e alle conseguenze di quest'utime)
 
'''"Per problemi"''' (partendo da alcune domande significative, si spiega perché è importante parlarne, quindi si sviluppano i principali concetti e le possibili soluzioni, per giungere alle conclusioni e alle conseguenze di quest'ultime)
 
 
                                            '''L'ingegneria didattica'''
 
Quelli che seguono, secondo la visione di Muzzarelli, sono i cardini dell'ingegneria didattica:
 
*Più le esperienze che si vivono durante l'apprendimento implicano l'utilizzo di energia psicomotoria e sono gradevoli dal punto di vista emotivo maggiormente rimarranno impresse a livello di memoria neurologica.
 
*Il modo d'essere e di comportarsi del formatore rappresentano la componente fondamentale per sostenere la motivazione all'apprendimento o per, viceversa indebolirla.
 
                                                '''Due modelli'''
 
Primo modello: '''il ciclo a 4 stadi''', o Ciclo di Kolb:
 
Secondo questo modello, il punto di partenza dev'essece costituito da un '''''esperienza concreta''''' (EC) che rende possibile lo svilippo di un' '''''osservazione riflessiva''''' (OR), che a sua volta condurrà ad una '''''concettualizzazione astratta'''''(CA) che verrà infine indirizzata in una '''''sperimentazione attiva''''' (SA).
In pratica bisogna chiedersi cosa si può fare/far fare per produrre un’esperienza concreta? Cosa si può fare/far fare per produrre l’osservazione riflessiva? Come si può impostare la concettualizzazione astratta? E infine cosa si può fare/far fare per produrre una sperimentazione attiva?
 
 
Secondo modello: la '''triade delle vie dell'apprendimento''' di Dee Fink
 
Secondo questo modello il processo dell'apprendimento è immaginabile come una spirale che ha come prima fase l''''ottenimento di informazioni''' (classicamente ascoltando quel che dice il docente e prendendo appunti), per poi '''fare e/o osservare qualcuno che agisce''' per poi passare a '''riflettere''' chiedendosi:
 
* quanto sto imparando?
* cosa ho imparato?
* quale è per me il punto più importante e perché?
* cosa e perché ho imparato con maggior facilità?
* cosa e perché mi ha fatto maggiormente faticare?
* come posso rendere più efficiente ed efficace il mio apprendimento?
* quali punti rimangono poco chiari?
* quale utilità pratica riconosco a ciò che ho imparato?
* come penso di applicare questo apprendimento nel  mio contesto di studio o lavorativo?
* quali difficoltà prevedo e come immagino di superarle?
 
                        '''La gestione del gruppo in apprendimento: la capacità d'attenzione'''
 
Uno dei nemici principali della capacità d'ascolto e di concentrazione durante l'apprendimento è la così definita "'''sindrome da consesso'''", che descrive quel fenomeno per cui ai convegni ad esempio la stragrande maggioranza delle persone ha la testa altrove,qualcun altro arriva addirittura a dormire e il resto sta nei corridoi facendo salotto.
Studi aventi per oggetto la gestione dell'attenzione hanno dimostrato che questa durante i primi due tre minuti e' ancora concentrata su quello che si stava facendo prima (ossia su preoccupazioni e pensieri che risalgono a prima dell'ingressoin aula).
In seguito l'attenzione ha una curva ascendente che raggiunge il suo picco in genere tra l'ottavo e decimo minuto per poi iniziare una curva discendente; comunque al 90° minuto è assolutamente indispensabile fare una pausa! Altro punto d'attenzione è costituito dal cosiì detto 'buffer linguistico', ossia la quantità massima di parole che si riescono ad immagazzinare alla volta è di 7+ o meno altre 2 (quindi 9 in totale). Ciò ci porta all'indicazione di scegliere sempre frasi brevi e mai piuù lunghe i quanto puo' contenere il buffer. Venendo quindi agli aspetti relativi alla memorizzazione vediamo che è più facile ricordare le cose più recenti e quelle più remote, mentre quelle che stanno per così dire in mezzo a questi estremi si dimenticano più facilmente. Pertanto quello che conviene fare è creare spesso delle interruzioni, dei cambi di registro, ecc. in modo da moltiplicare i momenti di inizio e fine di un ciclo del discorso che sono quelli più facili da ricordare (effetto 'breack and review').
 
                        '''La gestione del gruppo in apprendimento: la comunicazione didattica'''
 
La comunicazione didattica deve tendere a promuovere costantemente:
 
* l'attenzione e l'ascolto
* la comprensione
* la memorizzazione
* l'applicazione
Per farlo occorre che sia altamente '''strutturata, ridondante,  investigativa e ricca di agganci pragmatici'''.
 
Per strutturare la comunicazione occorre organizzarla logicamente in modo che si sia una '''introduzione''' (messaggio iniziale), un '''corpo centrale''' (core) e le '''conclusioni'''.
 
Nell''''introduzione''' si specificano:
* il/i tema/i (di cosa tratteremo)
* l'obiettivo (perché lo faremo)
* i benefici attesi (a cosa ci servirà, per cosa ci sarà utile)
 
Nel '''corpo centrale''' si metteranno in evidenza i '''punti focali''' (contetti e dati prioritari) aiutandosi con esempi e facendo ripetuti collegamenti tra gli aspetti d'insieme e le specificazioni (dettaglio).
 
Evidenziare spesso il "'''travaso pragmatico'''" (a cosa mi serve?Perchè e quanto è importante? Quando mi serve?)e utilizzare spesso le domande per verificare quanto è stato compreso e favorire la memorizzazione.
 
In chiusura riepilogare spesso l'obiettivo iniziale e le sue applicazioni pratiche, i punti focali, esplicitare le conclusioni enfatizzando le possibili azioni future.

Versione delle 11:14, 5 set 2014

                                      L'arsenale didattico

L'arsenale didattico, così come lo propone durante i suoi corsi Francesco Muzzarelli, si compone di:

Tecniche didattiche: ossia le modalità pratiche per produrre apprendimento.

Strategie didattiche: le diverse possibilità e modalità di combinazione finalizzata delle tecniche didattiche.

Ingegneria didattica: l'insieme dei criteri di analisi e la selezione delle tecniche didattiche che servono per raffinare e adattare l’intervento formativo alle diverse e specifiche situazioni.

Venendo alle tecniche didattiche, queste consistono nella lezione e nelle esercitazioni.

La lezione è basata sull'erogazione dei contenuti da parte del docente e i suoi fattori di efficacia sono la chiarezza espositiva, il livello di strutturazione e l'esaustività della trattazione.

Le esercitazioni consistono in diverse tecniche/attività volte al coinvolgimento delle persone, come:

  • letture
  • discussioni
  • studi di caso
  • giochi di ruolo
  • questionari
  • ricerche tematiche
  • laboratori esperienziali
  • visione di film
  • preparazione di poster
  • sviluppo di progetti
  • attività outdoor, etc.

I fattori di efficacia delle esercitazioni consistono nella capacità di guidare il gruppo, di stimolare la partecipazione di tutti, di riuscire a promuovere lo scambio di idee e pareri, finalizzando l’attività in modo che non venga percepita come un banale “gioco” fine a se stesso. In questa Dispensa Tool2 vengono presentate una serie di 'diavolerie didattiche' proposte da Francesco Muzzarelli docente del corso: "La didattica documentale: il bibliotecario formatore" utili per vivacizzare l'aula in apprendimento e risveliare interesse e partecipazione, ma anche d'aiuto per fissare i contenuti.

                                         Le strategie didattiche

La logica che guida la combinazione finalizzata delle tecniche didattiche puo' essere:

Deduttiva/logocentrica (partendo da una premessa, si espongono i principi generali, in segito si sviluppano gli argomenti e si conclude con esemplificazioni pratiche)

Induttiva/psicocentrica (si parte da un caso/esperienza concreta, da cui scaturiscono delle riflessioni che portano a successive concettualizzazioni, per giungere alle conclusioni e alle conseguenze di quest'utime)

"Per problemi" (partendo da alcune domande significative, si spiega perché è importante parlarne, quindi si sviluppano i principali concetti e le possibili soluzioni, per giungere alle conclusioni e alle conseguenze di quest'ultime)


                                            L'ingegneria didattica

Quelli che seguono, secondo la visione di Muzzarelli, sono i cardini dell'ingegneria didattica:

  • Più le esperienze che si vivono durante l'apprendimento implicano l'utilizzo di energia psicomotoria e sono gradevoli dal punto di vista emotivo maggiormente rimarranno impresse a livello di memoria neurologica.
  • Il modo d'essere e di comportarsi del formatore rappresentano la componente fondamentale per sostenere la motivazione all'apprendimento o per, viceversa indebolirla.
                                                Due modelli

Primo modello: il ciclo a 4 stadi, o Ciclo di Kolb:

Secondo questo modello, il punto di partenza dev'essece costituito da un esperienza concreta (EC) che rende possibile lo svilippo di un' osservazione riflessiva (OR), che a sua volta condurrà ad una concettualizzazione astratta(CA) che verrà infine indirizzata in una sperimentazione attiva (SA). In pratica bisogna chiedersi cosa si può fare/far fare per produrre un’esperienza concreta? Cosa si può fare/far fare per produrre l’osservazione riflessiva? Come si può impostare la concettualizzazione astratta? E infine cosa si può fare/far fare per produrre una sperimentazione attiva?


Secondo modello: la triade delle vie dell'apprendimento di Dee Fink

Secondo questo modello il processo dell'apprendimento è immaginabile come una spirale che ha come prima fase l'ottenimento di informazioni (classicamente ascoltando quel che dice il docente e prendendo appunti), per poi fare e/o osservare qualcuno che agisce per poi passare a riflettere chiedendosi:

  • quanto sto imparando?
  • cosa ho imparato?
  • quale è per me il punto più importante e perché?
  • cosa e perché ho imparato con maggior facilità?
  • cosa e perché mi ha fatto maggiormente faticare?
  • come posso rendere più efficiente ed efficace il mio apprendimento?
  • quali punti rimangono poco chiari?
  • quale utilità pratica riconosco a ciò che ho imparato?
  • come penso di applicare questo apprendimento nel mio contesto di studio o lavorativo?
  • quali difficoltà prevedo e come immagino di superarle?
                        La gestione del gruppo in apprendimento: la capacità d'attenzione

Uno dei nemici principali della capacità d'ascolto e di concentrazione durante l'apprendimento è la così definita "sindrome da consesso", che descrive quel fenomeno per cui ai convegni ad esempio la stragrande maggioranza delle persone ha la testa altrove,qualcun altro arriva addirittura a dormire e il resto sta nei corridoi facendo salotto. Studi aventi per oggetto la gestione dell'attenzione hanno dimostrato che questa durante i primi due tre minuti e' ancora concentrata su quello che si stava facendo prima (ossia su preoccupazioni e pensieri che risalgono a prima dell'ingressoin aula). In seguito l'attenzione ha una curva ascendente che raggiunge il suo picco in genere tra l'ottavo e decimo minuto per poi iniziare una curva discendente; comunque al 90° minuto è assolutamente indispensabile fare una pausa! Altro punto d'attenzione è costituito dal cosiì detto 'buffer linguistico', ossia la quantità massima di parole che si riescono ad immagazzinare alla volta è di 7+ o meno altre 2 (quindi 9 in totale). Ciò ci porta all'indicazione di scegliere sempre frasi brevi e mai piuù lunghe i quanto puo' contenere il buffer. Venendo quindi agli aspetti relativi alla memorizzazione vediamo che è più facile ricordare le cose più recenti e quelle più remote, mentre quelle che stanno per così dire in mezzo a questi estremi si dimenticano più facilmente. Pertanto quello che conviene fare è creare spesso delle interruzioni, dei cambi di registro, ecc. in modo da moltiplicare i momenti di inizio e fine di un ciclo del discorso che sono quelli più facili da ricordare (effetto 'breack and review').

                       La gestione del gruppo in apprendimento: la comunicazione didattica

La comunicazione didattica deve tendere a promuovere costantemente:

  • l'attenzione e l'ascolto
  • la comprensione
  • la memorizzazione
  • l'applicazione

Per farlo occorre che sia altamente strutturata, ridondante, investigativa e ricca di agganci pragmatici.

Per strutturare la comunicazione occorre organizzarla logicamente in modo che si sia una introduzione (messaggio iniziale), un corpo centrale (core) e le conclusioni.

Nell'introduzione si specificano:

  • il/i tema/i (di cosa tratteremo)
  • l'obiettivo (perché lo faremo)
  • i benefici attesi (a cosa ci servirà, per cosa ci sarà utile)

Nel corpo centrale si metteranno in evidenza i punti focali (contetti e dati prioritari) aiutandosi con esempi e facendo ripetuti collegamenti tra gli aspetti d'insieme e le specificazioni (dettaglio).

Evidenziare spesso il "travaso pragmatico" (a cosa mi serve?Perchè e quanto è importante? Quando mi serve?)e utilizzare spesso le domande per verificare quanto è stato compreso e favorire la memorizzazione.

In chiusura riepilogare spesso l'obiettivo iniziale e le sue applicazioni pratiche, i punti focali, esplicitare le conclusioni enfatizzando le possibili azioni future.