2.1 Definizione dei destinatari e analisi dei bisogni formativi

Da AlmaIL.
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Analisi dei bisogni in/formativi degli utenti

La formazione degli utenti può essere un'occasione per far conoscere meglio i servizi della biblioteca o per promuoverne alcuni ritenuti particolarmente strategici. Analizzare le conoscenze pregresse, le esigenze informative e le aspettative dei propri utenti permette di indirizzare più efficacemente e coerentemente il percorso di information literacy.

[Proposta di modifica]

L'analisi dei bisogni informativi degli utenti è la premessa indispensabile per progettare efficacemente delle attività d'information literacy. A tal fine è opportuno analizzare le conoscenze pregresse degli utenti. Gli utenti istituzionali delle biblioteche universitarie sono:

  • studenti delle lauree triennali (matricole e anni successivi)
  • studenti delle lauree magistrali
  • dottorandi
  • specializzandi e studenti dei master
  • ricercatori
  • docenti
  • utenti esterni (professionisti, cittadini)


Le competenze e le esigenze informative variano a seconda della categoria d'appartenenza. Ad esempio le matricole sono interessate principalmente a reperire i libri di testo, e generalmente non hanno una particolare familiarità con le biblioteche. In sede di accoglienza può essere importante renderli consapevoli delle principali risorse informative e dei servizi di cui possono usufruire. Un laureando di una magistrale, ad esempio, dovrà impostare un percorso di ricerca approfondito che richiede la redazione di una bibliografia pertinete ed adeguata. Un ricercatore dovendo a sua volta creare nuova informazione avrà bisogno per le sue ricerche di documentarsi su fonti aggiornate ed esaustive, con una particolare attenzione agli aspetti legati alla valutazione della ricerca.


Per analizzare i bisogni informativi degli utenti possiamo avvalerci di alcuni strumenti utili

  • questionari distribuiti all'utenza e/o interviste (tipologia di utenza, valutazione delle conoscenze pregresse, esigenze informative ecc.);
  • interviste o focus group, (ad esempio con i docenti che frequentano la biblioteca);
  • analisi delle transazioni di reference in presenza e in remoto[1] (interviste ai bibliotecari addetti ai servizi di reference, compilazione di schede di rilevazione delle richieste ricevute, ecc.) consultazioni e/o interviste con i docenti di varie discipline afferenti alla biblioteca per acquisire informazioni sui bisogni degli studenti;
  • attraverso i software gestionali delle biblioteche si possono estrarre dati riguardanti la tipologia di utenti iscritti in biblioteca.

Per approfondire questi aspetti vai al Valutazione ex ante

Note

  1. E. Collina, M.Urbini, F. Zauli: Digital Reference & Information Literacy for Lifelong Learning, in «Bibliotime», anno XV, numero 2 (luglio 2012)