1.1 Definizioni e concetti di base
Le diverse definizioni d'information literacy riflettono i cambiamenti di visione tra l'approccio comportamentista (che mette l'accento sull'insieme delle competenze attraverso le quali si esprime l'alfabetismo informativo) e quello costruttivista (che si focalizza sul concetto "relazionale" dell'informazione, ossia sull'interazione tra fruitore e documento).
Nell'approccio comportamentista lo scopo dell'information literacy è far acquisire delle abilità; in quello costruttivista si punta ad una trasformazione di tipo qualitativo nel modo di "vedere, fare esperienza, capire e concettualizzare l'informazione". [ENRICA: manca la fonte]
Per un approfondimento di queste tematiche rimandiamo alla lettura del primo capitolo del libro di Laura Ballestra [1] nel quale sono illustrate in modo ampio ed esaustivo. Concordiamo con l'autrice infatti quando dice che "non può esistere un'unica definizione perché le varie comunità hanno, nei vari contesti e nel tempo, elaborato visioni differenti" e quando suggerisce di utilizzare un'espressione più specifica di alfabetismo informativo, precisamente "educazione a documentarsi" che "consiste nell'inserimento dei discenti in reali processi d'indagine documentale strutturati secondo una precisa metodologia e guidati da un docente che svolge funzioni di coach, facilitatore e consulente con il fine di modificare la concezione di come ciascuno individua, valuta e utilizza i documenti utili a capire, conoscere e decidere".
Sullo stesso concetto dell'"educazione a documentarsi", riflette anche il Gruppo di lavoro biblioteche e didattica della Commissione Biblioteche della Crui che, nella Presentazione dell'Indagine sulle attività delle biblioteche universitarie italiane per gli studenti [ENRICA: è linkabile??], si sofferma sul ruolo delle biblioteche accademiche.
Note
- ↑ Ballestra, L. (2011). Information literacy in biblioteca: teoria e pratica. Bibliografica [ENRICA: stile citazionale]