3.1 La negoziazione con i docenti e con gli altri stakeholders: differenze tra le versioni

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'''La negoziazione con i docenti e altri stakeholders'''
"''Failure to hit the bull's eye in never the fault of the target''" (Gilbert Arland)


''Se non riesci a colpire il bersaglio, difficilmente è colpa del bersaglio …'' (Gilbert Arland)
"''Learning happens when someone wants to learn, not when someone want to teach''" (Roger Schank)


=== PERCHE' “negoziare”? ===
= Perché negoziare? =


Un’indispensabile consapevolezza organizzativa ci dice che, per lanciare un’iniziativa di sviluppo, un progetto nuovo che interesserà l’intera comunità in cui operiamo, occorre reperire risorse collaborative e finanziarie, occorre definire accordi, chiedere autorizzazioni. Tutto ciò significa trattare, collaborare, promuovere, comunicare, convincere. In pratica agire, il contrario di  “oziare” e la negazione dell’ozio è precisamente il “negozio”.
Un’indispensabile consapevolezza organizzativa vuole che, per lanciare la creazione o lo sviluppo di un’iniziativa che interesserà l’intera comunità in si opera, occorra reperire risorse collaborative e finanziarie, definire accordi, chiedere autorizzazioni. Tutto ciò significa trattare, collaborare, promuovere, comunicare, convincere. In pratica agire, ovvero negare l'ozio tramite il “negozio”.


=== COSA negoziare? ===
= Cosa negoziare? =


Un '''progetto di Information Literacy''' che possa migliorare le competenze informative degli studenti e non solo (matricole, laureandi, specializzandi, studiosi esterni, ricercatori e docenti) sulle fonti documentali, le modalità di ricerca e utilizzo delle informazioni in esse reperibili finalizzato alla redazione di relazioni di analisi e approfondimento, tesi di laurea e progetti di ricerca che potrà essere utile anche per la prosecuzione degli studi e per il completamento professionalizzante. Un progetto che di conseguenza migliori la vita accademica di tutti i partecipanti ad esso. In pratica l’oggetto della nostra negoziazione è un “prodotto” estremamente positivo e vantaggioso per entrambe le controparti.
L'oggetto della negoziazione è un progetto di '''information literacy''' che possa migliorare le competenze informative di studenti e non (matricole, laureandi, specializzandi, studiosi esterni, ricercatori e docenti).


=== Con CHI negoziare? ===
L'obiettivo, utile sia per la prosecuzione degli studi che per il completamento professionalizzante, è di accrescere la consapevolezza nell’uso delle fonti documentali finalizzandola alla redazione delle tesi di laurea, di relazioni, di analisi e approfondimenti, di progetti di ricerca. Ciò dovrà avvenire tramite la presentazione delle fonti e delle modalità di ricerca delle informazioni in esse reperibili, nonché tramite lo sviluppo di strumenti di valutazione critica e uso consapevole delle stesse.


Oltre a chiarire bene  a noi stessi qual è il nostro interesse occorre conoscere bene chi è il soggetto interessato che dobbiamo coinvolgere.  Consapevoli dell’organizzazione in cui operiamo, la nostra controparte sarà necessariamente suddivisa tra esterna e interna. Per esterna intendiamo i decisori responsabili, nel caso universitario i docenti (Responsabile Scientifico di Biblioteca, Presidenti di Scuola, Direttori di Dipartimento, Coordinatori di Corsi di Laurea) e i potenziali beneficiari finali della formazione, diciamo gli studenti (“learning happens when someone wants to learn, not when someone wants to teach”). Per interna intendiamo i colleghi con cui vogliamo condividere il progetto, sia a livello locale sia a livello generale, ( biblioteca e Sistema Bibliotecario) anche di aree diverse: informatici e amministrativi.
Il progetto di conseguenza ha l’ambizione di essere un “prodotto” estremamente positivo e vantaggioso per entrambe le parti dal momento che migliora l’attività accademica di tutti i partecipanti.


=== COME negoziare? ===
= Con chi negoziare? =


'''Prima'''
Oltre ad aver chiaro l’obiettivo, è necessario individuare con precisione i soggetti interessati da coinvolgere. Consapevoli dell’organizzazione in cui si opera, le controparti saranno necessariamente suddivise tra esterne e interne. Per esterne si intendono i decisori responsabili - nel caso universitario p.es. i docenti (Responsabile Scientifico di Biblioteca, Presidenti di Scuola, Direttori di Dipartimento, Coordinatori di Corsi di Laurea) - e i potenziali beneficiari finali – per un progetto di formazione, gli studenti. Per interna si intendono i colleghi con cui si voglia condividere il progetto indipendentemente dalla loro afferenza istituzionale (colleghi bibliotecari, informatici e amministrativi dell’ateneo o del territorio).


Procedere  a una completa  analisi del progetto che abbiamo in mente (e.g.: Swot) per valutarne: forza, debolezza, opportunità, rischi . Analizzare cioè l’ambiente interno ed esterno all’organizzazione; definire un obbiettivo, considerando gli aspetti positivi e negativi interni all’organizzazione utili al suo raggiungimento e gli aspetti esterni che possono migliorare o peggiorare il percorso verso l’obiettivo dato (deve portare elementi nuovi, creativi, elevati ma realistici). Valutare la situazione attuale rispetto al servizio che si vuole attivare e  misurare il divario tra il punto di partenza e quello di arrivo. Valutare i risultati con test e indicatori. Considerare  situazioni simili esistenti all’esterno (benchmarking; l’IL è un tema che “[http://portal.unesco.org/ci/en/ev.php-URL_ID=27055&URL_DO=DO_TOPIC&URL_SECTION=201.html viene da lontano]”). Definire le informazioni operative (risorse disponibili e necessarie) e una strategia di attuazione (prevedendo fasi intermedie di revisione e conseguenti modifiche degli obbiettivi). Occorre aver ben chiaro:  qual è il nostro interesse (valutazioni VS brainstorming), chi è il soggetto interessato che dobbiamo coinvolgere,  cosa possiamo fare per andare incontro ai suoi interessi e ottenere il nostro e infine  quali potrebbero essere le conseguenze se non raggiungessimo un accordo. Può essere efficace individuare una terza figura che possa per competenza, esperienza e qualità di cui è portatore, essere garante in merito alla positività della nostra proposta.
= Come negoziare? =


'''Durante'''
== '''Prima''' ==


Cercare un buon clima relazionale , comunicare in modo empatico e partecipativo.  Verificare la corretta comprensione della controparte. Limitare le argomentazioni. Privilegiare un approccio a pacchetti. Evitare condizionamenti mentali e pregiudizi, evitare di confondere le posizioni con gli interessi, di sovrastimare le proprie proposte. Spesso le divergenze si basano sugli interessi non sui valori, pertanto possono essere più facilmente negoziabili. Presentarsi con possibili opzioni  alternative, anticipare le controproposte, concentrarsi su potenziali zone di accordo. Presentarsi all’incontro con una traccia scritta e definire e verbalizzare i punti più rilevanti della trattativa. Parliamo di “advocacy” termine che indica patrocinio, appoggio, supporto aspetti estremamente utili alla negoziazione.
* Procedere a una completa analisi del progetto, p.es. attraverso lo SWOT 1, per valutarne forza, debolezza, opportunità, rischi e analizzare quindi l’ambiente interno ed esterno all’organizzazione;
* definire un obiettivo, considerando gli aspetti positivi e negativi interni all’organizzazione utili al suo raggiungimento e gli aspetti esterni che possono migliorare o peggiorare il percorso;
* valutare la situazione attuale rispetto al servizio che si vuole attivare e misurare il divario tra il punto di partenza e quello di arrivo;
* valutare i risultati con test e indicatori;
* considerare situazioni simili esistenti all’esterno tramite pratiche di benchmarking;
* definire le risorse disponibili e necessarie (informazioni operative) e una strategia di attuazione che preveda fasi intermedie di revisione ed eventuali conseguenti modifiche degli obiettivi.


'''Dopo'''
E’ necessaria una visione chiara dell’obiettivo, del target di riferimento e delle possibili strategie per intercettarne l’interesse e anche delle possibili conseguenze in caso di mancato raggiungimento di un accordo. Può essere efficace individuare una figura terza che possa per competenza, esperienza e qualità, essere garante in merito alla positività della proposta.


Concretizzare il piano definito, ridefinire eventuali aggiustamenti, mantenere attiva la comunicazione con la controparte per condivisioni e aggiornamenti continui. Prepararsi a presentare report sull’efficacia dell’iniziativa per poi mantenere, migliorare, estendere le proposte future.
== '''Durante''' ==
 
* Cercare un buon clima relazionale, comunicare in modo empatico e partecipativo;
* verificare la corretta comprensione della controparte;
* limitare le argomentazioni;
* privilegiare un approccio a pacchetti;
* evitare condizionamenti mentali e pregiudizi;
* evitare di confondere le posizioni con gli interessi;
* evitare di sovrastimare le proprie proposte;
* presentare possibili opzioni alternative;
* anticipare le controproposte;
* concentrarsi su potenziali zone di accordo;
* utilizzare una traccia scritta;
* verbalizzare i punti più rilevanti della trattativa.
 
 
== '''Dopo''' ==
 
* Concretizzare il piano definito;
* ridefinire eventuali aggiustamenti;
* mantenere attiva la comunicazione con la controparte per condivisioni e aggiornamenti continui;
* prepararsi a presentare report sull’efficacia dell’iniziativa per poi mantenere, migliorare, estendere le proposte future.

Versione delle 12:02, 8 lug 2015

"Failure to hit the bull's eye in never the fault of the target" (Gilbert Arland)

"Learning happens when someone wants to learn, not when someone want to teach" (Roger Schank)

Perché negoziare?

Un’indispensabile consapevolezza organizzativa vuole che, per lanciare la creazione o lo sviluppo di un’iniziativa che interesserà l’intera comunità in si opera, occorra reperire risorse collaborative e finanziarie, definire accordi, chiedere autorizzazioni. Tutto ciò significa trattare, collaborare, promuovere, comunicare, convincere. In pratica agire, ovvero negare l'ozio tramite il “negozio”.

Cosa negoziare?

L'oggetto della negoziazione è un progetto di information literacy che possa migliorare le competenze informative di studenti e non (matricole, laureandi, specializzandi, studiosi esterni, ricercatori e docenti).

L'obiettivo, utile sia per la prosecuzione degli studi che per il completamento professionalizzante, è di accrescere la consapevolezza nell’uso delle fonti documentali finalizzandola alla redazione delle tesi di laurea, di relazioni, di analisi e approfondimenti, di progetti di ricerca. Ciò dovrà avvenire tramite la presentazione delle fonti e delle modalità di ricerca delle informazioni in esse reperibili, nonché tramite lo sviluppo di strumenti di valutazione critica e uso consapevole delle stesse.

Il progetto di conseguenza ha l’ambizione di essere un “prodotto” estremamente positivo e vantaggioso per entrambe le parti dal momento che migliora l’attività accademica di tutti i partecipanti.

Con chi negoziare?

Oltre ad aver chiaro l’obiettivo, è necessario individuare con precisione i soggetti interessati da coinvolgere. Consapevoli dell’organizzazione in cui si opera, le controparti saranno necessariamente suddivise tra esterne e interne. Per esterne si intendono i decisori responsabili - nel caso universitario p.es. i docenti (Responsabile Scientifico di Biblioteca, Presidenti di Scuola, Direttori di Dipartimento, Coordinatori di Corsi di Laurea) - e i potenziali beneficiari finali – per un progetto di formazione, gli studenti. Per interna si intendono i colleghi con cui si voglia condividere il progetto indipendentemente dalla loro afferenza istituzionale (colleghi bibliotecari, informatici e amministrativi dell’ateneo o del territorio).

Come negoziare?

Prima

  • Procedere a una completa analisi del progetto, p.es. attraverso lo SWOT 1, per valutarne forza, debolezza, opportunità, rischi e analizzare quindi l’ambiente interno ed esterno all’organizzazione;
  • definire un obiettivo, considerando gli aspetti positivi e negativi interni all’organizzazione utili al suo raggiungimento e gli aspetti esterni che possono migliorare o peggiorare il percorso;
  • valutare la situazione attuale rispetto al servizio che si vuole attivare e misurare il divario tra il punto di partenza e quello di arrivo;
  • valutare i risultati con test e indicatori;
  • considerare situazioni simili esistenti all’esterno tramite pratiche di benchmarking;
  • definire le risorse disponibili e necessarie (informazioni operative) e una strategia di attuazione che preveda fasi intermedie di revisione ed eventuali conseguenti modifiche degli obiettivi.

E’ necessaria una visione chiara dell’obiettivo, del target di riferimento e delle possibili strategie per intercettarne l’interesse e anche delle possibili conseguenze in caso di mancato raggiungimento di un accordo. Può essere efficace individuare una figura terza che possa per competenza, esperienza e qualità, essere garante in merito alla positività della proposta.

Durante

  • Cercare un buon clima relazionale, comunicare in modo empatico e partecipativo;
  • verificare la corretta comprensione della controparte;
  • limitare le argomentazioni;
  • privilegiare un approccio a pacchetti;
  • evitare condizionamenti mentali e pregiudizi;
  • evitare di confondere le posizioni con gli interessi;
  • evitare di sovrastimare le proprie proposte;
  • presentare possibili opzioni alternative;
  • anticipare le controproposte;
  • concentrarsi su potenziali zone di accordo;
  • utilizzare una traccia scritta;
  • verbalizzare i punti più rilevanti della trattativa.


Dopo

  • Concretizzare il piano definito;
  • ridefinire eventuali aggiustamenti;
  • mantenere attiva la comunicazione con la controparte per condivisioni e aggiornamenti continui;
  • prepararsi a presentare report sull’efficacia dell’iniziativa per poi mantenere, migliorare, estendere le proposte future.